Articoli e News
gen202022
Solo l’iscrizione all’AIRE e la cancellazione dalla popolazione residente nel Comune italiano certificano l’addio del contribuente all’Italia
La Corte di Cassazione , con ordinanza del 18 gennaio 2022, n. 1355 ha stabilito che "le persone iscritte nelle anagrafi della popolazione residente si considerano, in applicazione del criterio formale dettato dal D.P.R. n. 917 del 1986, art. 2, in ogni caso residenti, e, pertanto, soggetti passivi d'imposta, in Italia; con la conseguenza che, ai fini predetti, essendo l'iscrizione indicata preclusiva di ogni ulteriore accertamento, il trasferimento della residenza all'Estero non rileva fino a quando non risulti la cancellazione dall'anagrafe di un Comune italiano (cfr. Cass. 677/15,...
gen192022
L'avviso di presa in carico è un atto impugnabile?
L’avviso di presa in carico è un atto con cui l’Agenzia Entrate-Riscossione comunica al contribuente di aver ricevuto in carico le somme dell’accertamento esecutivo emesso dall’Agenzia delle Entrate.
L’ art. 29 D.L. n. 78/2010, convertito dalla L. n. 122/2010 (poi modificato dal D.L. n. 98/2011), stabilisce che:
1) l'avviso di accertamento emesso dall'Agenzia delle Entrate ai fini delle imposte sui redditi, dell'imposta regionale sulle attività produttive e dell'imposta sul valore aggiunto ed il connesso provvedimento di irrogazione delle sanzioni, devono contenere anche...
gen182022
La Corte di Cassazione torna ancora sulla lista Falciani
Il diritto interno, sia in materia di imposte dirette che in tema di imposta sul valore aggiunto, consente che gli accertamenti fiscali si svolgano con l'utilizzo di elementi comunque acquisiti, e quindi anche con prove atipiche, quali le “liste” provenienti dalla collaborazione internazionale, o con dati acquisiti con forme diverse da quelle regolamentate. Non è peraltro neppure necessario che gli indizi siano plurimi, in quanto anche un unico indizio, se dotato dei requisiti della gravità e della precisione, può fondare una legittima ripresa a tassazione. In ogni caso, in materia...
gen172022
Bancarotta documentale quando l'omessa tenuta delle scritture serve a creare pregiudizio ai creditori
Secondo la Corte di Cassazione (n. 1369/22) "integra il reato di bancarotta documentale fraudolenta, e non di quello di bancarotta semplice, l'omessa tenuta della contabilità interna quando lo scopo dell'omissione è quello di recare pregiudizio ai creditori, impedendo la ricostruzione dei fatti gestionali".
gen132022
Quali sono le conseguenze dell'erronea scelta del rito ordinario compiuta per l'opposizione a cartella di pagamento?
La Cassazione a Sezioni unite, con la sentenza n. 758, ha definitivamente chiarito che "nei procedimenti ‘semplificati' disciplinati dal Dlgs n. 150 del 2011, nel caso in cui l'atto introduttivo sia proposto con citazione, anziché con ricorso eventualmente previsto dalla legge, il procedimento - a norma dell'art. 4 del Dlgs n. 150 del 2011 - è correttamente instaurato se la citazione sia notificata tempestivamente, producendo essa gli effetti sostanziali e processuali che le sono propri, ferme restando le decadenze e preclusioni maturate secondo il rito erroneamente prescelto dalla parte....