Articoli e News

Diritto tributario e fiscale

mag132024

DEFINIZIONE DEI PVC

Con l’articolo 1, Dlgs 12 febbraio 2024, n. 13 (Decreto attuativo della delega fiscale in materia di accertamento e concordato preventivo biennale) è stato introdotto l’articolo 5-quater, Dlgs 19 giugno 1997, n. 218, norma che consente di definire in via agevolata i processi verbali di constatazione (Pvc) emessi (sottoscritti e protocollati dall’organo verificatore) dal 30 aprile 2024. I termini per la richiesta sono di 30 giorni dalla consegna del PVC. Aderendo a tale istituto, le sanzioni previste per la procedura ordinaria di accertamento con adesione (un terzo del minimo) sono...
mag092024

In vigore le modifiche sul contraddittorio preventivo generalizzato

Il 30 aprile 2024 sono entrate in vigore le nuove regole previste dalla riforma fiscale in tema di contraddittorio preventivo generalizzato di cui all'art. 6-bis dello Statuto dei diritti del Contribuente, che prevede l'obbligo in capo all'Amministrazione finanziaria di convocare il contribuente all'esito di procedimenti che conducono all'applicazione di provvedimenti impositivi. La norma prevede che: 1. Salvo quanto previsto dal comma 2, tutti gli atti autonomamente impugnabili dinanzi agli organi della giurisdizione tributaria sono preceduti, a pena di annullabilità, da un...
feb222024

Via libera al decreto sulle sanzioni

All'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di ieri, 21 febbraio 2024, il Decreto sulle sanzioni fiscali che prevede la riduzione delle sanzioni, la revisione dei rapporti tra processo penale e processo tributario e l’introduzione di meccanismi di compensazione tra le sanzioni da irrogare e quelle già irrogate. Chi commette violazioni (e non presenta la dichiarazione dei redditi e dell’Irap o la dichiarazione del sostituto d’imposta) pagherà al massimo il 120% dell’ammontare dovuto; addio quindi alle maxi-sanzioni fino al 240%. Invece, se si dichiara meno dell’accertato o...
feb222024

Quali sono gli indici utilizzati dall’ADE per capire se un soggetto è residente in Italia?

Secondo la giurisprudenza “deve considerarsi soggetto passivo il cittadino italiano che, pur risiedendo all'estero, stabilisca in Italia, per la maggior parte del periodo d'imposta, il suo domicilio, inteso come la sede principale degli affari ed interessi economici nonché delle relazioni personali, come desumibile da elementi presuntivi ed a prescindere dalla sua iscrizione all'AIRE” (per tutte: Corte di Cassazione n. 2963511/10/2022 in senso conforme CGT II grado Lazio n.458/2023; Cass. 11620/2021). Assume rilevanza anche il concetto di riconoscibilità del domicilio / residenza da...
feb212024

Cosa si intende per residenza fiscale?

L’art. 2, comma 2, del TUIR stabilisce che, ai fini delle imposte sui redditi, si considerano residenti in Italia le persone che per la maggior parte del periodo d'imposta: a) sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente oppure b) hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile. Si tratta di condizioni tra loro alternative, come confermato da Agenzia delle Entrate con circolare 33/E del 28.12.2020 (le condizioni di cui sopra “sono tra loro alternative, pertanto, la sussistenza, per la maggior parte del periodo d’imposta,...
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