mar262020
Maltrattamenti durante la quarantena
In caso di maltrattamenti e violenza domestica saranno i maltrattanti a dover lasciare la casa e non le vittime. Questa è la decisione della Procura di Trento in risposta alla situazione denunciata con forza dalle associazioni e dai centri antiviolenza. L’obbligo di rimanere in casa per la propria incolumità espone alcune persone alla condizione opposta, al pericolo, poiché costrette nel piccolo spazio domestico a convivere per molte ore a stretto contatto con i maltrattanti. L’effetto, che purtroppo viene confermato dai dati, è la drastica diminuzione delle richieste d’aiuto la cui origine è la difficoltà materiale di poter mettersi in contatto con i centri e le forze dell’ordine lontano o di nascosto al convivente.
Se in una condizione di normalità una telefonata o una denuncia sono atti di coraggio ad oggi si può dire che il coraggio sia estremo: non vi è solo una minaccia dentro le mura di casa ma anche all’esterno, la paura del contagio. È proprio su questa duplice difficoltà che la Procura di Trento ha adottato la soluzione dell’allontanamento dei maltrattanti.
Si ricorda che i numeri delle forze dell’ordine, delle associazioni e dei centri antiviolenza sono sempre attivi e si potrà trovare sempre una risposta e un aiuto.
1522 è il numero nazionale del telefono rosa (anti violenza e stalking).
Se in una condizione di normalità una telefonata o una denuncia sono atti di coraggio ad oggi si può dire che il coraggio sia estremo: non vi è solo una minaccia dentro le mura di casa ma anche all’esterno, la paura del contagio. È proprio su questa duplice difficoltà che la Procura di Trento ha adottato la soluzione dell’allontanamento dei maltrattanti.
Si ricorda che i numeri delle forze dell’ordine, delle associazioni e dei centri antiviolenza sono sempre attivi e si potrà trovare sempre una risposta e un aiuto.
1522 è il numero nazionale del telefono rosa (anti violenza e stalking).